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I Minibot sono un nuovo strumento finanziario rivoluzionario o no? Questa è la domanda che da diversi giorni gli italiani si pongono.
In Italia il 99% delle imprese sono Pmi (piccole e medie imprese), alcune di queste offrono dei prodotti/servizi allo Stato che diventa di conseguenza il più importante cliente.
Nel corso degli anni è sorta una problematica comune a diverse imprese creditrici. La problematica riscontrata più spesso è un ritardo dei pagamenti dello stato debitore. Nei casi più estremi a causa dei ritardi dei pagamenti da parte dello Stato, gli imprenditori hanno dovuto dichiarare il fallimento. Diversi ritardi di pagamenti di commissioni elevate portano soprattutto le pmi ad avere dei flussi di cassa non idonei a coprire i debiti venutisi a creare con i fornitori o con altri stakeholder dell’impresa.
Lo Stato d’altro canto è definito “strozzino” da molti cittadini italiani nel momento in cui è nella posizione di creditore.
Cosa sono i Minibot?
Il governo Giallo-Verde ha cercato di porre un rimedio a questa situazione controversa con la proposta di utilizzo di un nuovo strumento finanziario molto discusso, i minibot. I minibot sono uno strumento finanziario che venne proposto per la prima volta da Claudio Borghi, deputato della Lega. A differenza dei titoli di Stato che hanno un taglio minimo di 1000 euro, questi possono avere tagli molto più bassi, di 10,20,50 euro.
I minibot potrebbero essere utilizzati per pagare le tasse, imposte, ma anche per i semplici acquisti giornalieri. Il loro valore sarebbe garantito proprio dallo Stato che ne riconosce l’esistenza.
Vantaggi e controversie nell’utilizzo dei Minibot: un nuovo strumento finanziario
L’introduzione di questo strumento finanziario porterebbe dei vantaggi immediati nei confronti di tutti quegli imprenditori creditori dello Stato che potrebbero ricevere un pagamento immediato e quindi evitare situazioni spiacevoli.
Tuttavia da questo “vantaggio”, sono sorte le prime problematiche. Perchè gli imprenditori che vantano un credito nei confronti dello stato dovrebbero accettare di ricevere un pagamento attraverso dei titoli validi solo sul territorio italiano?
Questa è una problematica che non può essere sottovalutata, inoltre lo stato può garantire davvero il valore di titoli di Stato che non hanno una corrispondenza in nessun altro stato Europeo?
A queste domande è necessario rispondere adeguatamente prima di procedere nell’utilizzo di un nuovo strumento finanziario. Gli imprenditori non possono rischiare di ricevere la beffa dopo il danno già subito.
Punti Deboli Minibot
Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha assunto una posizione contraria all’utilizzo di questo strumento: “O sono una moneta illegale oppure fanno aumentare il debito pubblico“. Con questa affermazione ha sollevato due importanti criticità. I minibot potrebbero essere equiparabili ad una moneta complementare utilizzata dallo stato. Il ministro Salvini si è espresso dicendo che le monete finte le utilizza solo quando gioca a Monopoli, tuttavia, nel 2009 Borghi definì i minibot proprio in questo modo. L’ombra della “moneta complementare” non darebbe molta sicurezza agli investitori, perchè potrebbe essere vista come una mossa anticipatrice che accompagna l’uscita dell’Italia dall’euro.
I minibot sono uno strumento finanziario che ha ancora diverse lacune, in quanto, se non sono una moneta illegale, farebbero comunque aumentare il debito da parte dello Stato.
Tutt’oggi chi si è posto queste problematiche ancora non ha ricevuto risposte soddisfacenti, lo stesso ministro Tria è contrario all’utilizzo di questi.