Meme Stock
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La finanza dei meme mette a soqquadro Wall Street

Le Meme Stock sono azioni il cui valore finanziario aumenta sulla spinta dell’azione coordinata di gruppi di investitori al dettaglio.

Verso la fine di gennaio 2021 si è parlato moltissimo del fenomeno finanziario GameStop. Quello che ha coinvolto la catena statunitense di negozio di videogames viene ricordato come il primo caso di “meme stock” della storia. Oggi con questo termine si indicano quelle azioni di società dalle prospettive economiche non esattamente rosee, il cui valore finanziario inizia però ad aumentare sulla spinta dell’azione coordinata di gruppi di trader online e di un gruppo di investitori poi sempre più alto.

 

I titoli meme e la forza degli investitori al dettaglio

Meme è un termine che deriva dal greco “mimema” (μίμημα), ovvero “imitazione”. Il meme è un elemento preciso di una cultura o di un sistema comportamentale che viene trasmesso da un individuo a un altro per imitazione. Si parla anche di “unità auto-propagantesi” di evoluzione culturale. Questa categoria è stata estesa anche alla finanza. L’investimento “meme” è un’idea investimento finanziario che si diffonde tramite i canali digitali, soprattutto i social media, per essere poi imitata da altri investitori.

La caratteristica fondamentale di questo titoli è che il loro prezzo non sale sulla base di buoni fondamentali, o in previsione di un’importante crescita economica. I prezzi del titolo salgono fondamentalmente a causa di acquisti fatti per imitazione.

Nei primi mesi del 2021 puntare sulle meme stock poteva portare a grandi investimenti. In particolare, i lockdown per il Covid-19 hanno portato sempre più persone ad appassionarsi al trading retail. Passando moltissimo tempo in casa e disponendo di più tempo libero, diverse persone si sono avvicinate a questo mondo, informandosi soprattutto attraverso i social network. In questo contesto, eserciti di trader al dettaglio si sono organizzati per imprese epiche che hanno visto protagoniste aziende come GameStop, Beyond Meat, Nokia, Blackberry, Hertz, Lemonade e AMTD Digital. La maggior parte di questi trader è giovanissima, priva di esperienze nel campo della finanza e con pochissimi capitali da investire.

 

Il caso GameStop

Come già accennato, GameStop è stato il primo celebre caso di meme stock. L’azienda texana GameStop viveva una grave crisi all’inizio del 2021. Questa, infatti, non era stato in grado di tenere il passo con l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni e la digitalizzazione del mercato dei videogiochi e dell’intrattenimento. Sul titolo erano in atto immense scommesse short degli hedge fund. La cosa è stata notata da una comunità di investitori al dettaglio riunita su WallStreetBets. Questa comunità ha deciso di iniziare ad acquistare in massa azioni GameStop, innescando uno “short squeeze”. A fianco degli investitori di WallStreetBets è sceso anche Elon Musk, twittando “GameStonk”. L’hedge fund Melvin Capital, che ha aveva investito molto scommettendo contro GameStop, ha sventolato bandiera bianca. Diversi hedge-fund si sono dovuti arrendere dopo perdite di miliardi di dollari. La cosa ha presto assunto dei toni epici, questa è diventata una crociata contro l’establishment, la battaglia dei Davide contro i Golia della finanza. I grandi della finanza sono stati messi alle corde da un gruppo coeso di piccolissimi investitori retail.

 

Non solo Gamestop

A fine di gennaio 2021 i titoli GameStop hanno vissuto una crescita record del +1.500%, ma non sono stati gli unici. Il fenomeno meme stock si è registrato anche con l’AMC Entertainment, una grande catena statunitense di distribuzione cinematografica: nel giugno del 2021 i suoi titoli hanno raggiunto un +520%. La canadese BlackBerry nel gennaio del 2021 ha registrato una crescita del valore dei suoi titoli del +190%. Tuttavia, queste performance finanziarie incredibili sono contraddiste anche da una fortissima volatilità. Ovviamente, appena gli acquisti scemano anche i prezzi ritornano a scendere, creando non poco panico negli investitori retail meno esperti.

 
Photo Credits:
Foto di sergeitokmakov per Pixabay

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