La ratifica del MES
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La ratifica del MES

Certamente la fine dell’estate non sta comportando un calo delle temperature. Lo stesso si può dire del clima nelle aule politiche, bruciante dopo la pausa vacanze a causa dell’imminente progetto di bilancio per il 2024 da presentare ai tecnici di Bruxelles e a causa del voto sul MES. Un voto che sta creando subbuglio nell’attuale destra a nome Meloni, destando apprensione in UE.
Ma cosa significa l’espressione “MES” e cosa implica la ratifica?

 

Meccanismo Europeo di Stabilità

MES, sta per Meccanismo Europeo di Stabilità. Venne creato nel 2012, come trattato internazionale poiché fin da principio non tutti i paesi membri dell’UE volevano farne parte. Venne dotato di capitali e della possibilità di acquisire finanziamento emettendo obbligazioni sui mercati.

Fondamentalmente, il MES è stato creato per fornire stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Funziona come un fondo di salvataggio che può essere attivato nel caso di crisi finanziarie nei paesi dell’area euro. Questo significa che se un paese si trova in difficoltà economica, può richiedere l’assistenza finanziaria del MES, che fornirà prestiti a tassi di interesse favorevoli per aiutare il paese a superare la crisi. Il “malus” per come viene visto, soprattutto dai paesi più fragili in termini di debito pubblico, sono le condizioni legate ai prestiti. Lo spettro dei falchi della “troika”, difatti, ne scoraggia la ultima ratifica in Italia. Tra i paesi che ne hanno fatto uso ricordiamo Spagna e Portogallo, ma l’esempio che agita più gli animi è quello della Grecia durante gli anni della grande crisi economica.

Un’importante riforma è avvenuta per ciò che concerne il backstop, ovvero il potere del MES nel contenere i rischi di contagio connesso alle crisi bancarie sistemiche. Al netto di quanto avvenuto con la Grecia, la funzione del Meccanismo è proprio quella di contenere eventuali crisi finanziarie, stabilizzando i mercati. La creazione inoltre di condizioni per i paesi che ne fanno uso, nella prospettiva di una ristrutturazione del debito, riduce il rischio di default sovrano e l’ondata negativa sugli altri paesi.

La sua ratifica, oggi, è un atto ufficiale con il quale gli Stati membri dell’Unione Europea confermano il loro impegno a partecipare a questo fondamentale strumento finanziario. In altre parole, è il via libera di un paese all’adesione.

 

Il MES durante il COVID-19

Il MES ha avuto un ruolo significativo nella politica europea. Per esempio è stato utilizzato durante la pandemia di COVID-19 per fornire assistenza finanziaria ai paesi europei colpiti dalla crisi economica scaturita dalle chiusure forzate. La “Linea di credito pandemica” ha permesso agli stati membri di accedere a finanziamenti a tassi di interessi molto favorevoli per finanziare la spesa sanitaria. Un intervento ratificato dal Governo Conte, e messo sotto la lente di ingrandimento per le sue condizionalità: l’accusa è sempre la limitazione della sovranità nazionale nell’adozione di politiche economiche.

 

Gli Stati che Hanno Ratificato il MES finora

Al momento, i paesi dell’Unione Europea hanno già ratificato il MES. Manca all’appello l’Italia per ragioni molto connesse all’operato e dichiarazioni dell’attuale esecutivo in campagna elettorale. Dopo anni nel descrivere il MES come fattore di gravissima subordinazione del nostro paese in UE, se oggi il governo firmasse la ratifica produrrebbe una grande dissonanza. Fino a pochi mesi fa, l’attesa della ratifica tedesca (uno degli ultimi paesi mancanti all’appello) era una valida giustificazione. Ormai decaduta, visto che la Corte Costituzionale Tedesca si è pronunciata a favore della firma. Il Parlamento italiano dovrebbe dunque trovare un’intesa e prendere la decisione di approvare il disegno di legge per la ratifica.

Una responsabilità non da poco e un argomento da seguire da vicino nei prossimi mesi viste le premesse ideologiche e i tecnicismi che lo caratterizzano.

 

Photo Credits
Foto di Alexey Larionov – Unsplash

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