Indice dei Contenuti
Il turismo rappresenta una voce molto significativa per l’economia italiana. Le attività legate a questo settore generano direttamente il 5% del PIL, incidendo invece indirettamente sul 13% del nostro prodotto interno lordo. Inoltre, questo mercato impiega direttamente il 6% dei lavoratori italiani e indirettamente il 15% del totale. Negli ultimi anni il mercato turistico ha vissuto momenti di crisi acutissima, legati a diverse congiunture sfavorevoli a livello globale. Basti pensare che nel 2020 a livello globale il movimento dei turisti si è ridotto del 73%, toccando il 68% in Europa. Nel 2021 si è assistito a una ripresa, ma poco significativa. Eppure, ultimamente è tornato a crescere in modo notevole.
Un immenso patrimonio artistico e naturalistico
Il mercato del turismo in Italia trova uno dei suoi maggiori punti di forza nell’immenso patrimonio artistico e naturalistico del Bel Paese. Nel 2020 in italia erano attivi ben 4.265 istituzioni pubbliche e private aperte alla visita: 3.337 musei, 633 monumenti o complessi monumentali, 295 aree archeologiche. La cosa riguarda in modo abbastanza omogeneo tutto lo Stivale. In Italia, sono 2.400 i Comuni che ospitano almeno una struttura museale. A queste si aggiungono castelli, borghi medievali, palazzi e luoghi di culto.
I record del turismo italiano pre-pandemia
Per quanto riguarda il turismo entro i confini nazionali pre-pandemia, l’Italia si classificava al terzo posto dopo Spagna e Francia. Questo contando il numero di presenze nelle attività recettive nazionali, ovvero il numero totale delle notti trascorse nelle strutture ricettive nazionali. Fino al 2018 in Italia si contavano 33.000 alberghi e 183.000 esercizi extra-alberghieri.
Nel 2019 il turismo in Italia aveva toccato un picco storico. Si era arrivati a segnare ben 131,38 milioni di turisti interni, per un totale di 436,74 milioni di notti trascorse in una struttura alberghiera, con un aumento del +1,8% rispetto al 2018. Per quello che riguarda i turisti stranieri si sono raggiunti i 220,7 milioni di visitatori.
Con la crisi pandemica si è registrato un calo degli arrivi del -57,6% e del -52,3% sul numero di notti trascorse. Nel 2020 sono stati stimati solo 16,5 milioni di turisti stranieri, con un calo del -74,6% rispetto al 2019.
La ripresa del 2021
Nel 2021 il turismo degli italiani è stato sottoposto a diverse limitazioni. L’anno si è chiuso con un numero di pernottamenti stabili rispetto al 2020, ma comunque sempre del -40% rispetto al 2019. Nel 2021, il 7% dei viaggi degli italiani si tenuto per motivi di lavoro, per un totale di circa 3 milioni di viaggi. In termini di notti dormite fuori si è registrato un aumento del +60% sul 2020, per un totale di circa 5 milioni di notti in più rispetto al 2020.
Gli italiani hanno preferito il turismo interno, anche se già dal 2021 è registrata una piccola ripresa degli spostamenti all’estero, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti verso i Paesi dell’Unione europea, che hanno visto una crescita rispetto al 2020 del +52,8%.
Il turismo interno nel 2021 ha toccato l’89,3%. La stessa voce nel 2020 aveva raggiunto la vetta del 90,9%, mentre nel 2019 si era attestata sul 76,1%.
Le regioni italiane più visitate
Le regioni italiane più visitate dagli italiani sono la Toscana, l’Emilia-Romagna, la Lombardia, la Puglia, la Sicilia e il Veneto. Queste regioni raccolgono da sole il 51,2% degli spostamenti interni interni totali. Le mete privilegiate per i viaggi di lavoro sono il Lazio, la Lombardia e l’Emilia Romagna. Gli italiani preferiscono il Nord del Paese, che resta la metà del 39% dei loro viaggi, sia per viaggi di lavoro (41,3%) che per brevi vacanze (50,6%). Il Meridione viene invece privilegiato per le vacanze lunghe (38,5%).
Photo Credits:
Foto di SelimGecer per Pixabay