Indice dei Contenuti
Il fenomeno dei migranti previdenziali è in continua evoluzione. L’international retirement migration non è una novità. Tuttavia, cambiano le mete di questa particolare forma di emigrazione. Basso costo della vita e regimi fiscali vantaggiosi da anni sono elementi di grande attrattiva per i pensionati italiani che decidono di trasferirsi all’estero. Molti pensionati cercano anche un clima mite e un contesto sociale che possa essere in qualche misura familiare. Quanti sono i pensionati italiani all’estero e di che privilegi godono? Che mete scelgono?
I dati dell’emigrazione over 60
Stando a un rapporto dell’INPS datato 2019, il numero delle pensioni italiane all’estero supera le 331.2000 unità, per un importo totale di 1,3 miliardi di euro ogni anno, distribuito in circa 160 paesi di tutto il mondo. Questa cifra corrisponde al 2,4% del totale delle pensioni distribuite dall’INPS.
Attualmente la maggior parte dei pensionati italiani all’estero si trova ancora nelle destinazioni canoniche dell’emigrazione del secolo scorso. Il numero più consistente dei pensionati italiani all’estero è oggi in Germania (48.800), in Canada (46.853), in Australia (37.699), in Francia (36.898) e negli Stati Uniti d’America (33.065). Seguono Argentina e Brasile. Tuttavia, secondo alcune analisi INPS il numero dei pensionati italiani in queste zone sta drasticamente diminuendo, si stima un calo del 20% dal 2015 al 2019. Le mete caratterizzate da condizioni socio-economiche più vantaggiose oggi sono altre. In Portogallo il numero dei trattamenti pensionistici italiani è triplicato in 5 anni, in Moldavia è decuplicato. In Tunisia è aumentato del 164,95 e in Bulgaria del 116,3%.
Le motivazioni economiche
La tassazione italiana sulle pensioni è tra le più alte d’Europa. Si aggira dal 23 al 43% in base al reddito. In Franca, in Germania, in Spagna e nel Regno Unito la prima aliquota non supera il 9,5%. In paesi come Bulgaria, Lituania, Slovacchia e Ungheria le pensioni sono esenti da tasse. Grazie a diversi accordi bilaterali europei ed extraeuropei, un pensionato italiano può tuttavia decidere di trasferirsi all’estero e di sottoporsi alla tassazione che vige nel nuovo paese di residenza. Per ottenere una residenza fiscale all’estero è necessario non essere iscritti all’anagrafe delle persone residenti in Italia, non avere domicilio in Italia e non avere dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno (183 giorni).
Per gli ex dipendenti pubblici la cosa è molto diversa perché la legge prevede che le loro pensioni sia tassate esclusivamente nel paese di produzione del reddito. Costoro non godono di alcun privilegio fiscale emigrando. Non a caso, rappresentano solo l’1,4% del totale dei pensionati italiani all’estero.
Il Portogallo, la meta preferita dai pensionati italiani
Dal 2015 al 2019, i trattamenti pensionistici italiani in Portogallo sono aumentati del 324,7%. L’accordo bilaterale che regola i trasferimenti dei rapporti previdenziali tra Italia e Portogallo è datato 1982. Fino al 2020 un pensionato italiano poteva percepire per 10 anni in Portogallo il suo reddito esentasse. Questo ha portato una massiccia emigrazione di pensionati italiani che si sono stabiliti principalmente a Lisbona e in alcuni villaggi dell’Algarve, nel Portogallo meridionale. Le cose sono cambiate negli ultimi due anni. Il parlamento portoghese ha introdotto un’aliquota fiscale del 10% sulle pensioni per gli immigrati previdenziali. La prospettiva del trasferimento in Portogallo resta comunque allettante per un pensionato italiano. Gli elementi che attraggono in terra lusitana sono molti: il Portogallo è un paese europeo, con una cultura per molti versi simile a quella italiana. Anche il gap linguistico risulta relativamente meno problematico rispetto ad altre realtà estere. Persino le condizioni climatiche sono molto allettanti: le temperature medie del Portogallo durante tutto l’anno oscillano tra i 9 e i 25 gradi centigradi.
Il migrante previdenziale non sceglie solo luoghi che siano fiscalmente convenienti, ma opta per località in cui vivere con tranquillità e sicurezza. Il fenomeno è in crescita e si prevede che continuerà a crescere.
Photo Credits:
Foto CC0 da Piqsels